mercoledì 18 dicembre 2019

Ore 15


Son qui di fronte a te
deposta ogni arma di seduzione
non vino per inebriarti, non un fiore per lusingarti.
Son qui di fronte a te
ti offro il mio petto, ti offro il mio corpo
fai di me quel che vuoi
scopami, amami o uccidimi.

venerdì 13 dicembre 2019

ESC: Enviromental Stress Cracking


Nelle mie notti insonni mi son ritrovato a riflettere nuovamente sulle analogie tra vita umana e vita dei campioni da laboratorio. Ancor più del creep a rottura, di cui ho già scritto precedentemente, il test che si avvicina ad alcune condizioni umane di rottura interiore è l’ESC, acronimo di Enviromental Stress Cracking. L’ESC null’altro è che un test in cui il nostro provino viene comunque sottoposto ad un carico costante che è nettamente inferiore a quello di snervamento ed a quello di rottura, ma in questo caso lo stesso viene immerso in un fluido diverso dall’aria. Per loro stessa natura i polimeri tendono a far permeare i liquidi al loro interno. La natura dei diversi fluidi in cui vengono immersi i diversi provini variano i tempi in cui si realizza la rottura. Normalmente in laboratorio si fa un confronto con il provino in aria che fa da riferimento. Nelle cose umane però non ci sono riferimenti in aria e l’ambiente in cui vieni immerso può variare la sua qualità nel tempo e caratterizzare accelerazioni o rallentamenti nel processo di rottura. Normalmente gli esseri umani che arrivano a rottura sono come i provini che subiscono questa prova.  Sono esseri sottili e fragili esposti a quantitativi relativamente grandi di agenti per loro nocivi.

martedì 10 dicembre 2019

NOLo


Una cena come se ci si conoscesse da sempre, del buon vino e qualche sigaretta. Fiumi di parole che scorrono. Fiumi di parole interessate e ascoltate. Sensazioni positive e liberatorie. Un bacio, voluto e cercato. Un bacio non adolescente un bacio ragionato, adulto. Poi le coccole tenere e forti, due corpi vicini ed ancora parole. E poi: “Vuoi rimanere a dormire qua?” la sua domanda,“Si” la mia risposta.

lunedì 9 dicembre 2019

Creep a rottura

Nel variegato mondo delle determinazioni delle proprietà fisico meccaniche di materiali ve ne è una almeno che è quanto di più simile avviene in molte relazioni umane. Questa prova è il Creep a rottura o anche scorrimento viscoso. Il tipo di test è estremamente semplice, si sottopone un provino per lunghissimo tempo ad un carico che è nettamente inferiore a quello di rottura e di snervamento. Il buon tecnico che segue il test noterà ad annoterà in questo lungo periodo un allungamento del campione il quale ad un certo momento si romperà. In caso di campione ignoto sarà quasi impossibile prevedere quando lo stesso si romperà, l’unica certezza è che si romperà. Nelle relazioni umane, gestite erroneamente, in cui uno dei due ha la pretesa di sobbarcarsi il carico della relazione stessa, il meccanismo che si instaura è il medesimo. Quindi quel che avverrà sarà un crollo della persona. Il crollo avverrà non si sa quando ma avverrà. Questo è quanto mi ha colpito

venerdì 6 dicembre 2019

Timori


Ci sono giornate in cui non sai chi sei, cosa fai e dove andrai. Ci sono giornate in cui la nebbia la porti dentro e con essa l’incertezza dei passi. Oggi è una di quelle, mille dubbi mi assalgono. Non riesco a dar voce alle mie sensazioni, non so come descriverle, le parole mi sfuggono. La testa è in aria, il petto schiacciato da un peso e le lacrime pronte che non scorrono. Brutta sensazione.

mercoledì 4 dicembre 2019

Balzi


Un balzo in quello che potrebbe essere definito vuoto, ma che vuoto non è. La fortuna di avere una ragnatela sociale che ti sostiene e rallenta nella caduta, persone che ti vogliono bene e che ti sostengono nel momento del bisogno, anche quando il bisogno te lo crei. Ora si è un po’ spaesati ma alleggeriti, ora che si parla, ora che si è liberi di dire le cose come stanno. Meglio dire: ora che si può parlare di come le cose erano percepite.

giovedì 28 novembre 2019

Cetara


Poi capita che da una banale domanda ci si trova  a cena e realizzi che il resto non conta. Non contano gli anni trascorsi con un’altra persona, non contano gli anni che ci dividono. Contano solo gli istanti in cui stai bene, in cui le parole che pronuncia sono come acqua per un assetato. Parole che fugano curiosità, parole che aprono porte della conoscenza. Parole e smarrimenti in occhi di colori cangianti, belli. Poi ancora parole davanti ad un portone ed un abbraccio estorto, rubato, un abbraccio col quale si ha il timore di perdere quel poco, che è tutto quel che si ha, ma non tutto quel che si vuole. Ho sbagliato, non so in che direzione, ma ho sbagliato. Si torna  a casa con la consapevolezza che non è il posto in cui si vuole andare, in un letto che si preferirebbe vuoto. Come in un tempo passato si vorrebbe perdersi nei chilometri a consumare gomme e asfalto.