Poi capita che da
una banale domanda ci si trova a cena e realizzi che il resto non conta. Non contano gli anni trascorsi con un’altra
persona, non contano gli anni che ci dividono. Contano solo gli istanti in cui
stai bene, in cui le parole che pronuncia sono come acqua per un assetato.
Parole che fugano curiosità, parole che aprono porte della conoscenza. Parole e
smarrimenti in occhi di colori cangianti, belli. Poi ancora parole davanti ad
un portone ed un abbraccio estorto, rubato, un abbraccio col quale si ha il
timore di perdere quel poco, che è tutto quel che si ha, ma non tutto quel che
si vuole. Ho sbagliato, non so in che direzione, ma ho sbagliato. Si torna a casa con la consapevolezza che non è il
posto in cui si vuole andare, in un letto che si preferirebbe vuoto. Come in un
tempo passato si vorrebbe perdersi nei chilometri a consumare gomme e asfalto.