lunedì 31 dicembre 2007

Impegnati per un buon anno

Ultimo giorno di questo 2007 così ricco di eventi. Ho appena spazzato la polvere e le nummoliti dai macchinari del laboratorio. Presse, autoclave e cappe si presentano in modo più cristiano ora! Perché?
Perché almeno iniziamo al meglio questo 2008 che dovrà essere un anno di vittorie e successi, quindi è cosa buone e giusta presentarsi bene a chi dovrà sorriderti.
Buona fine ed il miglior inizio a chiunque, viandante della rete o volontario, passi a leggere queste poche righe ricordando che solo la volontà può rendere più lieti e migliori tutti i rimanenti giorni della vita di ognuno di NOI!!
Non faccio auguri perché vorrei solo trovar le giuste parole per spronare la volontà di tutte le persone a cui voglio bene e non al fine di sforzarsi di creare un futuro migliore!
Quindi avendo a disposizione tutte le parole di tutte le lingue del mondo vi chiedo di crearvi al frase più consona e pensare che ve la dedico io.

domenica 30 dicembre 2007

Ci riprovo: Quieres?

I catalani erano pieni, io un po’ di più. Nel locale buio rischiarato dalle fiamme della bevanda di cui neanche ricordo il nome una inutile idea malsana mi prende le cervici: Sono solo e questa donna che ho accanto non mi vuole.. Un baratro di depressione alcolica che mi si apre sotto i piedi. Io mi alzo ed esco alla ricerca di refrigerio e di un luogo in cui scaricare la mia rabbia etilica. Ora sono solo all’aria aperta, le vie di Santiago possono scorrere sotto i miei piedi. Muovo un passo fuori dal locale e mi rendo conto che accanto a me una presenza bionda cammina.. Che ci fa qui la Madrilena?? L’avevo abbandonata giù con i giovani catalani!! Perché mi prende dentro e.. Mi fa capire.. La bacio.. Un bacio liberatorio un bacio atavico un qualcosa che sopisce tutto il dentro. Solo passione in un bacio.Un bacio che ripaga le fatiche del giungere sino alla fine del mondo. Un bacio che mi trascina in un turbinio di sensazioni che mi porta via.
Mi faccio portare in una notte alcolica alla ricerca di un surrogato di amore, sesso si chiama, ma per quella sera era la cosa più bella e più sana che mai potesse accadermi.
Quieres? Fù la domanda e si fù la risposta.

Tempo di vivere, tempo di morire

Ieri mattina in fase di passeggiata-riflessione solitaria mi son ritrovato a calpestare il pavimento della biblioteca comunale. Col passo sicuro di chi è cresciuto in quel luogo mi muovo tra gli scaffali colmi di libri .Già conosco il mio obiettivo.
Letteratura: Tedesca.
Autore: Erich Maria Remarque.
Titolo: Tempo di vivere tempo di morire.
Apro a caso una pagina senza logica e già sono proiettato nel romanzo, proiettato nella tristezza del periodo storico più nero del secolo passato, proiettato nella storia di due individui che si amano e che null'altro hanno all'infuori di loro stessi.
E mi sento bene perchè è bellissimo!! Perchè è una storia piena di umanità, piena di passioni reali e piena della felicità delle cose semplici.

venerdì 28 dicembre 2007

Scimmie

Lei: Sei inquietante
Io: Almeno ti provoco qualcosa….

Serata Scimmie in compagnia di amici e sconosciuti non più tali. Situazione stimolante ed interessante da cui traggo due battute quantomeno singolari.

giovedì 27 dicembre 2007

La Raganata

Era un giorno del 1951, padre Pio passeggiava ancora su questa terra e due giovani di san Giovanni Rotondo stavano per legarsi per tutta la loro lunga vita piena poi di figli e nipoti. Lui un ragazzo che aveva patito poca guerra e molta fame, pieno di sé all’inverosimile e cocciuto come un mulo. Lei una ragazza semplice a cui la vita molto aveva negato. Come uso e costume la sera prima delle nozze il giovane si presenta alla casa della sposa per quella che viene definita la “trasiuta” (entrata) dove viene ufficializzato fidanzamento e viene deciso il matrimonio. In questa occasione i famigliari della sposa secondo costume dovrebbero offrire allo sposo e parenti la “raganata”. La raganata, per chi non lo sapesse, è un semplice piatto fatto con carne di pecora, più o meno vecchia in base alle disponibilità economiche dela famiglia della , cotta con le patate.
Però la vita a volte gioca brutti scherzi e la giovane donna, purtroppo in ristrettezze in un mondo in cui la carne vaccina si comprava solo a Foggia per i malati che ne necessitavano, non potè deliziare lo sposo di questa leccornia tradizionale e amarognola.
Neanche la raganata mi facesti! (già tradotto dal dialetto di san Giovanni) Fù l’affermazione che un non più giovane sposo fece rivolto alla sua non più giovane sposa durante un pranzo di famiglia di quasi 60 anni dopo e la non più giovane sposa fece presente, in maniera quanto meno calorosa, che allora stavano talmente male che neanche suo padre potè presenziare alle povere nozze a cui poterono assitere solo sei invitati tutti parenti dello sposo, a casa del quale si sarebbe consumato il pranzo dopo la cerimonia.
Dopo un’ acceso scambio di battute la non più giovane sposa con un malessere interiore, che solo lei conosce, conclude con un: “non farmi parlare..”

mercoledì 26 dicembre 2007

Tifone

Ed oggi la quiete dopo la tempesta, tempesta esteriore della giornata con parenti vari ed eventuali e tempesta interiore nella attesa di una comunicazione che non doveva arrivare e per fortuna non è arrivata. Come il buon capitano Mac Whirr son riuscito ad oltrepassare il Tifone pressochè indenne.

lunedì 24 dicembre 2007

AUGURI!!!!

Oggi vigilia il ponte di comando mi vede al mio posto, ma una fuga strategica si sta preparando.
In attesa faccio gli Auguri di buon Natale a tutti coloro che passeranno di qua ed ai miei cari che forse di qua mai passerano.
Inoltre i miei migliori Auguri a:
Nonsisamai e famiglia nel senso esteso
Lo zio Ulde e De Lorean
Il Pelato
Giove
FrapoHC e KK
Il Mago e Giusy
Mitches
L’Arnese
Lopo
La Vekkia
Ci
Ski e Chibbuz
Sgnafuz
In Cadorna
Bendo
Teddy
Scalzo
La family
Il Penna
Carlo Emilio
Parola
La Ba
Skipa
Dani e Ila
Alo
Nando e la Me
Mape e Fra
Il Pale
Brunello Pazzerello
GG

Vi voglio bene e vi ringrazio di sopportarmi.
Ancora auguri

domenica 23 dicembre 2007

Demone

Dannato malessere che vive dentro me, che si appiglia a quel senso di oppressione nel petto, a ricordi trapassati pur di non farsi scacciare.
Dannato demone che vira i pensieri a suo piacimento pur di crescere, che dona quel senso di inadeguatezza e quella sensazione di solitudine anche quando solo non sei.
Dannato demone che dentro me si nutre dei miei sentimenti più neri e si disseta delle mie frustrazioni.
Dannato demone che mi opprime nel fisico crescendo sempre più.
Dannato me che combatto con le armi della razionalità una guerra guerreggiata a colpi dei miei sentimenti.
Dannato me che so che problemi sono altro.
Fortunato lo sciocco che ancora non ha assaggiato il sapore amaro della sofferenza.
Fortunato io. Uno sciocco.

venerdì 21 dicembre 2007

Incubo

Può diventare la voce della tua ex un incubo?
Questo quesito è il primo che mi è venuto in mente questa notte quando nel pieno del sonno mi sono svegliato di soprassalto. La cosa che ha ingenetrato questo brusco risveglio è stato un sogno, o meglio visto i risultati, un incubo.
Inquadratura soggettiva, audio il cellulare che suona.
Guardo il cellulare, lo prendo e senza leggere sul display rispondo.
Io: pronto
Sogno con la voce della mia ex: Ciao, volevo sapere...
Risveglio!!
Cuore in esplosione,tachicardia e sguardo perso nel buio.
Incubo.

Interno notte

Interno notte, buio pesto. Due corpi abbracciati in un letto lei si gira verso me
Smack slurp
Lei: Questo è il bacio che non ti ho dato tanti anni fa
Si allontana, la tiro verso me e
Smack slurp
Io: e questo è un bacio che ti voglio dare oggi
Lei: non voglio rovinare tutto, la nostra amicizia. Ti voglio bene.
Io l’abbraccio ancora e penso, poi mi addormento. Mi risveglio e penso..

Ancora Lada


Ho trovato le foto del MIO Lada Niva!!! Mi son fatto il regalo di Natale!!!!

giovedì 20 dicembre 2007

Letterina

A: Babbo Natale
CC : Gesù Bambino, Padre, Spirito Santo

Caro Babbo Natale
Come stai? Qui tutto bene. Lo so che non mi faccio sentire mai, però è anche vero che per il resto dell’anno te sei fuori sede quindi ogni lettera rimarrebbe senza risposta alcuna.
Spero che tu abbia già finito con gli scrutini e spero più che altro di rientrare nella categoria dei bravi bambini. Me lo merito, forse.
Se me lo merito vorrei quindi:

-La cancellazione di alcuni ricordi
-Una discreta dose di autostima
-Un lavoro nuovo
-Tutta la serenità possibile per i miei cari vicini o lontani che siano
-Tutta la felicità possibile per i miei cari vicini o lontani che siano
-Che tu non assumessi interinali
-Che tutti gli amici lavoratori tornino a casa come ne sono usciti
-Che tutti i proiettili del mondo diventino caramelle alla menta
-Che tutti gli esseri umani del pianeta si rendano conto delle follie che si stanno consumando
-Che ci sia una pioggia di Manna sull’Africa affamata e non solo
-Che i desideri più sani si avverino

Vorrei anche altre cose, ma penso di aver travisato il tuo ruolo.
Anche se nulla di ciò sarà sia a Natale sia dopo ti ringrazio lo stesso.
Auguri di Buon Natale
Fabio

Riflessioni di fine

Fine d’anno tempo di riflessioni, cosa ne è stato di me? E cosa ne sarà di me? Quale il progetto di cui gettare le fondamenta per il 2008? Questo è il momento del recupero mentale delle cose che sono successe, questo il periodo di autovalutazione.. Ho fatto il bravo bambino? Forse un giorno renderò partecipi anche voi del risultato. Ma per il momento ancora non so!!

martedì 18 dicembre 2007

Il coltellino svizzero


In una delle serate alcoliche in vena di confidenze lavorative, tipicamente prenatalizie, mi è tornata in mente una delle situazioni più imbarazzanti in cui mi ha messo il mio fido coltellino svizzero. Ovviamente altra interprete, non cosciente, della situazione imbarazzante una mia collega con cui qualcosa più del mero rapporto lavorativo si era instaurato.
Era una gelida sera di Novembre e la panchina sul lungolago di Cernobbio stava per essere testimone dell’ imbarazzo supremo
Dopo un breve motogiro in coppia sulle rive del lago e una consumazione in un noto locale nella piazza principale della città Lariana, mi ritrovai con codesto individuo di femminile sesso su codesta panchina in fronte al lago dove tra amoreggiamenti vari fatti di scambi di effusioni erotiche più o meno soft la summenzionata Donna decise bene di sfregare, attraverso la pesante tela in jeans, tutta la mia mascolinità. Purtroppo però accanto alla luogotenenza dell’impero, nella sua apposita tasca, sosta costantemente il fido ed utile coltellino svizzero di dimensioni paragonabili alla media erettile italiana.
La povera sventurata quindi si ritrovò a sfregare lo svizzero acciaio con il sottoscritto che vergognandosi della imbarazzante situazione parola non proferì, ma solo un risata soffocò nei suoi meandri. Da questa situazione fortunatamente nulla venne poi fuori però ancor oggi un sorriso mi sovviene ogni qualcolta ripenso alla balorda situazione. Ero giovane e facilmente imbarazzabile!!!

lunedì 17 dicembre 2007

Il Magone

Perché poi ci sono quei momenti in cui ti prende il magone, quei momenti in cui ti senti un po’ così, un po’ solo. Sono questi i momenti in cui un po’ rifletti sulle scelte fatte, quelle che hanno cambiato gli equilibri della tua esistenza.
I momenti in cui preferiresti essere stato un codardo, ma in cui sei consapevole che la scelta fatta era unica e inevitabile perché hai rispetto di te stesso.
Perché poi il magone passa quando realizzi che stai bene dentro e tutto ciò di cui hai bisogno per stare bene è dentro te. Perché poi la felicità è una vetta difficile da raggiungere ma non per questo impossibile.
Perché poi la strada non la conosciamo e dobbiamo scegliere ad occhi chiusi, con il cuore o con la mente, ma sempre senza vedere.
Perché poi va tutto bene e la sofferenza passa ed il dolore è una cosa più grande di quello che hai vissuto!!
Perché poi la vita è bellissima in tutti i momenti perché c’è!!

Il contenuto viene prima della forma

Un po’ di anni orsono, quando tra i miei incarichi lavorativi vi era anche la formazione dei tecnici neoassunti, ero uso e costume ripetere, a chi capitava la sfortuna di essere un mio formato, che il contenuto veniva prima della forma. Ho sempre pensato questa cosa ed ho sempre provato a metterla come griglia per indirizzare la mia vita.
I risultati non sono dei migliori però neanche dei peggiori.
Poco tempo fa un mio conoscente, a cui facevo presente questo mio modo di vedere le cose, mi ha rimproverato perché in questo mondo, in cui la forma è più importante dei contenuti, per quanto ci si possa impegnare nel fare bene se lo fai bello è meglio e non di poco. E’ anche vero che se è sbagliato e bello è un po’ meno sbagliato.
Di fronte a questa critica nulla si può dire perché è verita, però un pochino mi rattristo perché il mondo sarebbe più facile se la gente guardasse il contenuto e non il mero guscio. Ma forse è chiedere troppo alla società del tubo catodico e del pall-oppio.

domenica 16 dicembre 2007

Storie della Casa



Io: Giovedì sono a casa da lavoro, hai qualcosa da fare?
Lei:No,cosa mi proponi?
Io: Se andassimo a Venezia a vedere il ponte di Calatrava?
Lei: Va bene
Io: siamo d'accordo così. Ciao

La Casa del Tempo

Altrimenti detta casa dello scempio o casa dello sdegenero.
Ieri sera chiusura col botto! Dopo anni di onorevole disservizio il baretto dove mi trovavo con gli amici ha finalmente deciso di chiudere.
In un'atmosfera di disastro incombente posta su un paesaggio(alcolico) simile ad un deserto centinaia tra giovani e meno giovani si sono ritrovati a salutare questo piccolo teatro dove da anni vanno in scena storie di vita più o meno legali, più o meno varie e più o meno emozionanti.
Anche io sono una di queste storie e ieri sera ho contribuito all'ultimo spettacolo inscenato.
Ammetto che mi mancherà, ma le stagioni passano.. Un po' come il mal di testa di questa mattina.
Arrivederci “CASA”

giovedì 13 dicembre 2007

LADA NIVA


Ieri sera uscita con un amico, mi passa a prendere, salgo in macchina e subito esordisce con:
Lui:Ti ricordi quando avevi il Lada Niva?
Io: Certo che mi ricordo
Lui : Mi manca era così bella
Io: Sapessi a me

Ed oggi penso al mio primo vero e per ora unico amore automobilistico:
Il Lada Bianco.
La stagione delle passioni più veraci, il lada vettore di piccole e grandi follie.
Penso a lei e mi viene in mente: “Ulde stacca la fune!!!” e poi balzi nella scarpata a lato mulattiera!!!
Penso a lei e mi viene in mente che la strada te la crei tu ovunque con un po' di energia, un po' di attenzione ma soprattutto con tanta passione.
Amo ancora il MIO Lada e me ne rendo conto solo ora, ma il nostro è un amore impossibile!

mercoledì 12 dicembre 2007

Il torneo di calcetto!

Come in ogni buona azienda italiana di grandi dimensioni anche nella mia si sta consumando un dramma fantozziano:

IL TORNEO DI CALCETTO !!!

Orde di campioni dal passato sfavillante, resi opachi da anni di lavoro, appesantiti da ogni qualsivoglia eccesso e rallentati dalle notti insonni dovuti a bimbi più o meno grandi, si sfidano in questa arena mignon dove l'eleganza del nobile giuoco del pallone lascia il posto ad azzardati quanto meno pericolosi colpi degni dei migliori mietitori della tradizione africola italiana. Eroi le cui azioni più che finalizzate all'esultazione post goal sembrano nascere con l'intento di liberarsi di anni di frustrazioni e malvessazioni subite.
Tra rotture strappi i nostri moderni gladiatori puntano al riconoscimento aziendale di TEAM capace di vincere le ogni tipo di sfida!!!
E tutto questo in un clima di passione per il nobile sport degna di tornei molto più blasonati e di fama internazionale.
Quale squadra alzerà la coppa durante le premiazioni in auditorium a seguito dei natalizi auguri dell'amministratore delegato ancora non ci è dato sapere.
Ma intanto un grido si leva:
FORZA SHAWER

martedì 11 dicembre 2007

L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro

Poche settimane orsono nell'azienda in cui lavoro ho partecipato ad un seminario sulla sicurezza sul posto di lavoro..
In questo seminario, un luminare della sicurezza sul lavoro ed un responsabile sicurezza di un altro sito dell'azienda per cui lavoro, parlavano di un progetto pilota da portare avanti nel sito del responsabile. Questo progetto, gran bello, basa tutta la sua efficienza, reale, su giochi psicologici attraverso il quale la sensibilzzazione al rischio si sviluppa in una parte subconscia del lavoratore.
Poche settimane dopo sento le notizie tragiche di Torino.
Lavoro da alcuni anni in una realtà aziendale di tipo industriale, ho sentito di incidenti a volte gravi, a volte no, a volte mortali. Ho sentito parlare mille volte di sicurezza, in tutte le salse, ma la cosa peggiore che spesso sento ripetere da chi il lavoro lo da è che la sicurezza è un costo.
La sicurezza è un costo che a volte le aziende preferiscono preferiscono ridurre al minimo...E poi è scientificamente provato che la negligenza dei lavoratori italiani è tanta.
La rabbia è il sentimento preponderante di fronte a questi eventi...
Sono un lavoratore e come tale voglio tornare a casa tutti i giorni come ci sono uscito!!

Favola

Questo è un breve scritto a due mani, o meglio a due cuori:





C'era una volta.. Un regno lontano lontano.. ...in cui non esistevano gli orologi, ma solo il sole e la luna... E gli abitanti regolavano tutta la loro felice esistenza secondo i ritmi della natura.. Vivendo in comunione con essa.. facciamo che in quel paese si materializzano le idee... esiste un deposito delle idee... stanze piene.... uno scomparto per ogni abitante...
una stanza per le idee cattive..Ed un uomo giusto che detiene la chiave della stanza delle idee cattive.. Un uomo a cui è stata data la chiave perchè giusto e coscienzioso...ma ci sono cattive idee che non possono essere bloccate dalla chiave di una stanza... la cattiva idea di entrare nella mente del custode della stanza... .. Tentazione..
Che diventa cattiva idea solo se non conforme alle leggi degli uomini..
Il guardiano buono e giusto un giorno fù colpito dalla curiosità di sapere cosa fossero le cattive idee.. ...le bottiglie erano di vetro spesso ed opaco, ed in ognuna c'era un'idea... il vetro era verde per le buone idee ed arancione per le cattive idee...
ed il guardiano decise di stappare una bottiglia verde... piccola... nascosta dietro tutte le altre...era molto tempo che la guardava... Ed era molto tempo che la bottiglia era la.. Probabilmente ancor prima della stanza stessa..
Afferrò la bottiglia con una manoe con l'altra impugnò il tappo. Con grande sforzo la stappò..
Era la bottiglia del desiderio di conoscenza.. ...e il buon custode desiderò ardentemente conscere tutte le idee che gli uomini avevano avuto fino a quel momento... desiderò aprire ogni bottiglia...
inebriarsi di ogni pensiero...
per capire cosa attraversava la mente degli uomini di tutti i tempi... Ma essendo egli uomo desideroso ma giusto iniziò con l'aprire le bottiglie verdi... Iniziando da quelle che sembravano le più antiche.. ed iniziò ad aprirle...
ed a conoscere...
ed a capire...
c'erano idee sciocche, ed idee brillanti... idee banali, ed idee geniali...
ma quello che scoprì dopo aver stappato migliaia di bottiglie, era che tutti gli uomini desideravano in fondo una sola cosa... e che tutte le idee erano tese a conquistarla... Anche lui si fece prendere da questa smania di conoscenza.. Non rendendosi conto che le bottiglie arancioni, anche se non aperte da lui, tendevano a diminuire.. ...non tutte le idee delle bottiglie verdi erano state realizzate... molte non erano mai state confidate... molte avevano l'aspetto di sogni...ma spesso le cattive idee nascono dalla consapevolezza -frustrante- dell'oggettiva impossibilità di realizzare molte buone idee...
e così, man mano che le bottiglie verdi venivano stappate, molte bottiglie arancioni scomparivano... Come per magia.. Il buon Guardiano non capì cosa stava accadendo cosicchè le sue virtù di giustizia e correttezza iniziarono a vacillare in quanto iniziò ad appropriarsi anche delle idee cattive.. ...intanto dalle bottiglie aperte le idee si diffondevano... ed il vento le portò in giro... e la pioggia le fece ricadere sugli uomini... Le menti degli uomini furono pervase da idee.. Alcuni buone ed alcuni cattive.. E gli uomini iniziarono a guardarsi in maniera diversa.. Senza la giustizia che caratterizzava tutto il mondo..
...e gli uomini iniziarono a fare quello che le loro idee suggerivano di fare... perchè la prima idea che tutti ebbero fu quella di lasciarsi guidare dalle idee... Ed il mondo divenne un putiferio.. In cui purtroppo le buone idee furono utilizzate a vantaggio di chi ricevette l'idea dello sfruttamento. Il mondo di giustizia si trasformò nel mondo delle idee sfruttate.. ...e per un lungo periodo sembrò che tutto fosse andato perso... anche le idee sembravano essere in grado di esercitare prepotenza... le idee buone furono piegate dalle idee arroganti... perchè c'erano molti più uomini arroganti e prepotenti... e le idee prendevano forma sui loro animi...
ed il vecchio custode non si accorgeva di nulla...
nella stanza fumosa di idee...
continuava a stappare...
E stappava..
Incoscente del mondo intorno a sè.. fin quando si sentì tirare dall'abito.. Volse lo sguardo verso la fonte di distrazione ed il suo sguardo si scontrò con lo sguardo pieno di innocenza di un bimbo..
...il vecchio non si accorse della presenza del bambino finchè lui non lo tirò per la tunica, e, senza dire una parola, gli porse una bottiglietta ... una bottiglietta che nasceva dall'idea di tenersi per sè le proprie idee... e perciò mai stata in quella stanza... e protetta da un vetro azzurro, perchè il grande custode delle idee non aveva potuto giudicarla buona o cattiva... Ma la giustizia dell'uomo ormai vacillante e sottomessa al desiderio di conoscenza fece si che egli non guardò, se non con occhi pieni di disprezzo, quell'oggetto che avrebbe significato solo limiti.. Limiti nella sua sapienza.. ma il bambino, approfittando della noncuranza del vecchio custode, appoggiò la bottiglietta azzurra in mezzo alle altre bottigliette, confidando nella distrazione e nella brama di stappare...Tirò nuovamente la tunica e fece stizzire ancor più il guardiano che con voce tonante disse.. "Vai via moccioso, codeste non son cose per te!".. Ma cosi facendo il bimbo distrasse il vecchio che nella foga di aprire quante più bottiglie aprì anche quella azzurra..
...ed l'idea che si liberò lo stordì, lo invase, lo avvolse completamente... e l'espressione del suo viso si trasformò... ed il bambino lo guardava... ed il vecchio guardava il bambino...
E lo sguardo del vecchio si riempì del senso di giustizia.. Ma divenne subito amaro, rendendosi conto di quel che aveva fatto.. ......fece per abbracciare il bambino, completamente ebbro della coscienza del suo errore, per dimostrargli la sua gratitudine...lo aveva salvato... aveva salvato tutti... ma come si accostò, il bambino scomparve... era come se avesse abbracciato un sogno... o un'idea.
Il vecchio guardiano si guardò intorno e su uno degli scaffali vide una bottiglia nuova, come appena soffiata. Il colore del vetro e la luminosità erano gli stessi degli occhi del bimbo..
si guardò intorno e tutte le altre bottiglie erano scomparse... aprì la nuova bottiglia, e con suo grande stupore non fu avvolto da alcuna idea... ma vi trovò una chiave...una chiave di ferro troppo grande per essere presa senza dover rompere la bottiglia... ed una pergamena arrotolata... avvolta da una nastro azzurro...
la prese e la svolse... E lesse.
"Questa è la chiave del posto dove ora sono tutte le idee.. La chiave della camera in cui vive la giustizia.. La chiave del tuo cuore"..
uori.

domenica 9 dicembre 2007

I problemi li ha chi se li crea

Ieri sera ero a cena fuori con amici, tavolata lunga da grandi occasioni ma senza occasione.
Tra un sorso di bianco ed un assalto all'ennesimo gamberone il mio commensale più vicino se ne esce con la frase “i problemi li ha chi se li crea”.
Interrompo l'attacco all'arma bianca e mi soffermo su questa frase da buddhismo in pasta e fagioli.
Rifletti e rifletti.. Riprendo con nuovo vigore lo sgusciamento del meritato cibo ma ora anche un sorriso da serenità mi sovviene e penso: è una immensa verità..

sabato 8 dicembre 2007

Riflessioni in grigioverde

Giusto pochi giorni fa cadeva il 10° anniversario del mio congedo, ebbene si sono uno dei tanti che ha vestito dei buffi panni in verde per quasi un anno, questo evento mi ha fatto sorgere una domanda: Sarei stato in grado di sparare ad un uomo nell'anonimato della divisa?
La cosa che mi ha lasciato veramente perplesso è che a mente fredda la risposta è stata positiva. Ora rifletto su cosa può ingenerare la divisa sulla psiche degli individui. La risposta “eseguivo degli ordini” è tanto beffarda quanto reale.

Decisioni un po' così



Divenuto Motociclista di recupero quando ormai già adulto, senza l'apposito training su califfoni e fifty, ho legato la mia passione per le due ruote al macinare km in cerca di me stesso non la “piega”e la folle velocità. Questa mia forma mentale mi spingeva alla ricerca di mezzi con caratteristiche turistiche ma senza gli ingombri di un autocarro e quindi nella mia vita è entrata una BMW R1100S. Bellissima, comodissima e potrei elencare una serie improbabile di superlativi ma..
Non mi piaceva il suo rumore.. ebbene si l'ho venduta perché non mi piaceva il suo rumore..
Ora son più felice perché mi son comprato una Yamaha TTR ed il suo suono mi piace.

Come si comincia?

Come si comincia a scrivere un blog? Attendo consigli da chiunque ne abbia di validi e anche non..